sensori di parcheggio

Parcheggiare “facile” con i sensori di parcheggio

Guidare è un’arte, ha sempre detto mio padre. La si impara nel tempo. Alle volte, dobbiamo dirlo, non la si impara mai. Non importa i km che fai al giorno, quanto “giri”. Se hai acquisito delle abitudini, nel tempo sono diventate automatismi meccanici. Neppure ti accorgi di ciò che fai.

Quanti per esempio, lasciano il piede leggermente appoggiato nella frizione anche quando questa non serve. È istintivo. Quanti hanno imparato ad essere sempre pronti all’occorrenza e non appoggiano il piede di lato?

Proviamo a contare il numero di coloro che guidano con una mano nel volante e l’altra stabilmente sul cambio? E quelli che non indicano la loro direzione con le “frecce”?

Potrei continuare a lungo ed aggiungere che in ogni città d’Italia che vai, guida ed abitudini che trovi. Noi italiani ci distinguiamo anche in questo. Ogni città ha un proprio stile di guida ed ogni automobilista il proprio personalissimo stile, anche in funzione della guida civica collettiva.

Si parla così di guida creativa, di parcheggi creativi, di guida sportiva e di guida piratesca. Insomma, definizioni più o meno simpatiche che denotano comportamenti non sempre in linea con il codice della strada.

Quasi tutti però trascuriamo alcuni accorgimenti facili, facilissimi direi, che potrebbero aiutare a guidare con maggiore prudenza, evitando magari dei pericoli ed anticipando situazioni anche spiacevoli.

Uno dei trucchi più semplici, dicono i maestri piloti, è lo sguardo. Ci pensiamo poco. Diamo per scontato che guido perché vedo. Eppure, la direzione del nostro sguardo, influenza in modo importante la nostra guida.

In primo luogo, pare ovvio dirlo, lo sguardo ci volge verso la direzione in cui stiamo andando. Guidare tenendo lo sguardo ben stabile nella linea di mezzeria ci aiuterà a mantenere con maggiore precisione la strada sia in rettilineo che in curva.  Ci aiuterà ad orientare la puntualità della nostra andatura sviluppando alla perfezione la funzione direzionale del nostro sguardo.

Lo sguardo guida il veicolo più delle mani. Lo conduce sviluppando le funzioni essenziali di anticipazione e controllo. Vigila controlla ed anticipa eventuali pericoli, criticità, focalizza quello che tecnicamente si chiama “punto di interesse” e magicamente, le mani orientano il volante cui sono ancorate, proprio verso il focus visivo.

Ci sono però poi le comodità. Perché se tutti i nostri sensi, sino a qualche hanno fa, erano perfettamente stimolati alla vigilanza assoluta nella guida, l’evoluzione dei confort e dei servizi che le auto ipertecnologiche ci consentono hanno “accomodato” anche il nostro impegno.

Computer di bordo, telecamere e sensori, cambio automatico, visualizzatore degli spazi e controllo delle temperature interne, anche differenziate. Guida assistita, per chi la sa usare!

Insomma, siamo proprio fortunati. Ma c’è un momento in cui, anche i più abili, entrano in crisi: il parcheggio.

Parcheggiare prevede una continua incognita. In città implica anche una certa abilità all’antica, quella di chi “ha occhio” e intuisce gli spazi. Non a caso, il parcheggiare è una delle prove cui gli ingegneri ci hanno tutti sottoposto all’esame della patente.

Parcheggio in salita, in discesa, marcia avanti e indietro. Parcheggio a destra o sinistra. Ci siamo passati tutti. Le vecchie auto non aiutavano come quelle moderne. I sensori acustici aiutano. Ci guidano, ci assistono, supportano le nostre manovre.

Ma se l’auto è un po’ spartana ed ha qualche anno d’anzianità e non ha i sensori? Possiamo rimediare. il nostro carrozziere di fiducia può aiutarci. Esistono dei kit completi che possono essere installati. Non è una cosa da farsi nel garage domestico. Sono necessarie delle mani esperte. Il costo, rispetto ai vantaggi che ne derivano, vale la pena lo sforzo.

Il risultato? Avremo fatto visita al nostro carrozziere in forma preventiva e non per rimediare danni tanto frequenti quanto prevedibili. Il lavoro sarà certificato e garantito per 36 mesi. Potremo con maggiore comodità in città. I sensori di parcheggio sono “una manna” se li hai provati. Di certo, sono un’evoluzione dell’auto utile a tutti a prescindere dalla vetustà della patente.

Vero è che se nostro figlio ha appeno conseguito la patente ed ha imparato a guidare con le auto delle autoscuola, quasi sempre utilitarie dotate di ogni confort, i sensori ci aiuteranno a farlo sentire più a suo agio ed a noi genitori, di evitarci le quasi matematiche ammaccature di rito per gli esordienti.

Con un piccolo investimento avremo protetto paraurti e parafanghi, sportelli e specchietti da canoniche ammaccature di neopatentati e ci saremo aiutati in una guida più sicura e controllata. Di certo più comoda!

A Cagliari, in Via Simeto, ci siamo noi della Carrozzeria Santa Gilla. Siamo due fratelli Riccardo e Marcello Melis. Saremo lieti di proporvi il miglior preventivo gratuito per la vostra auto. Saranno sufficienti pochi minuti per conciliare le vostre aspettative con la migliore proposta tecnica compatibile con la vostra auto.