Marketing multimediale o contatto diretto?

Scegliere come farsi conoscere. Questo il dilemma

I guru del marketing dicono che dovrei promuovere nel blog i miei servizi.

Dicono che dovrei dirvi in pensieri articolati e dedicati, quanto sono bravo nel riparare le auto che i miei clienti ci affidano; che offro dei servizi all’avanguardia, che rispetto le regole etiche della mia professione e del vivere civile.

Dovrei anche ammaliare chi legge questo blog, nell’enumerare, con dovizia di particolari ed originalità, i casi complicati o complicatissimi, di sinistri risolti in favore positivo del mio cliente.

Magari potrei anche raccontarvi quelli buffi, che ti fanno sorridere, che ci lasciano increduli.

Il tanto che serve per attirare la vostra attenzione su queste pagine e sedurre chi le frequenta. L’obiettivo? Raggiungere e conquistare le vette dei motori di ricerca, conquistare la vostra attenzione con non si sa bene quale frase avvincente o slogan originale.

Fine ultimo? Sempre lo stesso: semplice, banale, immediato. Quello che da sempre contraddistingue chi lavora bene da chi meno: le impression positive che inducono nuovi contatti diffondendo il virus della fiducia indotta. Quello che una volta si chiamava passa-parola positivo.

Conosci uno bravo che sa far qualcosa? Chiedi ad un amico. E se l’amico non conosce nessuno arriva l’amico Google. Inserisci le parole chiave e lì arrivano le tecniche dei guru che trasformano il passa parola certificato dalla conoscenza diretta o indiretta nel social-media-marketing.

Insomma quelle strategie che inducono chi cerca qualcuno o qualcosa nella rete, a scegliere o farsi scegliere con maggiore facilità.

Un vecchio passa-parola meccanizzato in cui si presume che ci siano persone vere che condividono le loro impressioni positive, le loro critiche o si vendicano pubblicamente dicendo le peggiori cose per un servizio decisamente andato male.

Tutto questo per indurvi a mettere alla prova la nostra professionalità. Giusto per rafforzare la stima di quanti si sono già fidati di noi.

Eppure, per quanto mi sforzi. Per quanti corsi, specializzazioni, consulenti io possa assoldare, io, Riccardo Melis, in questo mondo multimediale, mi muovo ma mi aggiro a disagio.

Un po’ come quando cerchi il gate in un aeroporto che frequenti ma ci sono lavori in corso. Tutto sembra cambiato e non sai mai se hai imboccato la corsia giusta. Spaesato no ma, a disagio sì.

A questo punto, il mio docente di marketing mi avrebbe detto che: sarebbe strategico che il tuo blog riferisse in quanti casi siamo risultati trionfatori su sinistri controversi. Quelli il cui risarcimento integrale era messo in discussione da tentate furberie assicurative. Quelle stesse che il servizio di assistenza legale gratuita ha sventato con successo mettendo il nostro cliente incidentato.

“Questi sono argomenti che catturano perché interessano tutti”.

Sembra già di sentirlo. In verità, ci sarebbero tanti altri must del marketing editoriale che mentre vi scrivo non sto rispettando: quelli che i copy, ossia quelli che scrivono su commissione per te, ti insegnano a considerare essenziale punto di partenza.

Dovrei, potrei, ma non è nelle mie corde.

Nonostante sia consapevole che la rete serve, il mio e nostro rapporto con chi viene da noi, rimane primario.

Essenziale almeno quanto il mio bisogno di parlare guardando negli occhi chi viene in carrozzeria da noi e ci chiede un consiglio, un parere professionale, un preventivo.

Perché gli occhi e l’abilità delle mie mani, di quelle della mia famiglia lavorativa impegnata in carrozzeria, sono ciò che racconta meglio chi sono. Chi siamo noi.

Questo in barba a quanto dicono i guru della vendita e della vendita in rete.

Così, non vi racconterò di quanto siamo bravi nel cambiare un cristallo rotto, a ripristinare quando non migliorare la vostra auto.

Per un po’ non sono infatti riuscito a scrivere su queste pagine. Non sono una macchina macina parole che vi deve drogare una volta a settimana per ricordarvi che ci sono.

Io non sono un automa. Sono un uomo. Siamo degli artigiani che usano l’abilità della professione per costruire; per aggiustare; per creare.

Ed allora, ora che finalmente ho detto la mia e mi “buscherò” le strigliate di chi dirà che questo scritto non soddisfa Google, i SEO, i dictat dei social e dei motori di ricerca, io vi dico che non me ne importa.

Per quanti leggeranno o seguiranno questo blog della Carrozzeria Santa Gilla, avranno modo, al di là di tutto, di sapere chi sono, chi siamo e come la pensiamo nel nostro intimo. Poi facciamo e faremo cose si deve fare ché a nuotar contro corrente si fa solo fatica, quando si può evitare.

Vi chiederò solo di metterci alla prova. Di analizzare come lavoriamo e con quale grado di trasparenza operativa sviluppiamo il lavoro giornaliero.

Perché forse non siamo più bravi di altri. Certo però, siamo gli unici indipendenti a Cagliari, selezionati da Federcarrozzieri per qualità del lavoro svolto.

Siamo gli unici ammessi al circuito nazionale d’eccellenza Mio Carrozziere.

Ammessi per aver sottoscritto un rigidissimo codice etico di autoregolamentazione, perché nelle nostre fatture sono indicate tutte le specifiche ed i codici dei materiali acquistati e di quelli regolarmente smaltiti.

Perché nella nostra azienda i nostri lavoratori sono sottoposti a tutte le visite mediche necessarie per aziende ad alto impatto ambientale.

Tutti numeri che troverete in fattura a riprova vostra e nostra del lavoro svolto.

Un altro buon motivo? Voi potete controllare in ogni momento il nostro lavoro attraverso un PIN d’accesso ad un database che vi consente di prendere visione il prima, il durante ed il dopo.

In questa officina non troverete null’altro che un sorriso, la nostra attenzione, la nostra storia professionale passata e presente, totalmente a vostro servizio.

Lo facciamo per onorare il lavoro di nostro padre, che ha avviato l’azienda troppi anni fa e che oggi è diventata di mio fratellino Marcello e mia.

Ecco dunque svelato il mistero: siamo noi stessi. Lavoriamo in trasparenza assoluta. Ogni attimo del nostro lavoro è rivolto a voi. Lo dico con parole all’antica? Poco male. Meglio vintage che seducente ma poco concreto.

Metteteci alla prova. Siamo in via Simeto. Venite a trovarci. Verificate il nostro operato. Per tutto il resto? Per le evoluzioni acrobatiche, ci stiamo attrezzando.