onestà

Questione di educazione e di cuore

Ieri è venuto in carrozzeria un giovane neopatentato. Lo chiamerò convenzionalmente Luigi. Sguardo pulito, abbigliamento standard per un ventenne. È venuto da me perché dopo una notte brava con amici, l’auto presa in prestito dal padre, non era più immacolata.

Un bicchiere di troppo, amici in auto che parlavano, la strada molto buia e sterrata che li ha condotti sino al chiosco estivo non ha agevolato. Forse i parcheggi erano troppo bui e le auto parcheggiate troppo vicine. Fatto è che l’auto, un Ford Fiesta, riportava una evidente ammaccatura sullo sportello destro. Sguardo basso e preoccupato, Luigi mi chiede di valutare il danno.

Il danno c’è. È indubbio. Qualcuno, aprendo svogliatamente lo sportello ha inflitto un vero e proprio affondo alla lamiera: deve essere riparata, riverniciata e risistemata la fiancata.

Gli chiedo se non aveva capito chi poteva essere il colpevole, se aveva provveduto per una constatazione amichevole o se semplicemente si era trovato la “sorpresa” con autore anonimo.

Gli ho consigliato di verificare il suo contratto assicurativo, le clausole. In questi casi, l’assicurazione può molto. Gli ho fatto comunque la mia perizia ed il mio preventivo di spesa.

Si è impegnato a pagare lui stesso l’importo della riparazione: “il danno l’ho fatto io ed io lo riparo”. Mi ha colpito. Diciamo sempre che molti giovanissimi sono distratti e poco partecipi.

Luigi ha dimostrato d’essere d’altra pasta. Ho deciso di fargli un forte sconto. L’onestà e la responsabilità va premiata.