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Primavera ed allergie. Come debellare gli allergeni dall’auto.

Il freddo fa bene, dicevano i più anziani. Col freddo e la neve la terra si disinfetta, si abbattono i batteri e le malattie si allontanano. Ma dopo il freddo di febbraio, arrivano i primi soli e le idi di marzo annunciano l’arrivo perentorio della primavera.
La natura fiorisce, il freddo si attenua ed arrivano i primi tepori. Fiori e piante si schiudono ai primi tepori, germogliano i prati e languono sempre più occhi e nasi!

Sembra un assurdo ma il nostro corpo, lo prova la medicina più accademica come le olistiche tendenze che rievocano antichi nuovi saperi, non sempre riesce a reagire agli stimoli dell’ambiente nel quale viviamo.
Quegli anticorpi selettivi che sviluppavamo al contatto con la natura, si riducono drasticamente. È proprio in primavera che si annoverano le maggiori problematiche legate ai pollini ed allergeni più diversi.
Le fila del “popolo degli allergici” si ampliano nel tempo. Le ragioni sono molteplici e certamente il fattore ambiente, qualità della vita e dell’esposizione alle contaminazioni derivanti da prodotti non sempre “bio” che mangiamo sistematicamente, non aiutano l’arresto del dilagare del fenomeno.

Gli ultimi dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità, confortati dal Ministero della salute sanciscono che circa il 10% della popolazione italiana è allergica a qualcosa. La media aumenta di poco ogni anno. Il sud d’Italia è meno colpito del settentrione. Fra le regioni italiane, la Campania vanta il primato dei “meno allergici” con un 8,1% , seguita da Molise, Bolzano, Sicilia. Le regioni più allergiche risultano invece la Lombardia e l’Abruzzo. Dopo di loro, Valle d’Aosta e Umbria. La Sardegna è a metà classifica: quattordicesimo posto.

Una mappatura impietosa che rompe ogni stereotipato piano di marketing turistico territoriale di bontà dell’ambiente, di metropoli superaffollate in cui si deve fermare il traffico per far respirare le città, di organizzazione e prevenzione tanto quanto di primitività di nature da cartolina.
Anche le fasce d’età fotografano un’Italia che si ammala soprattutto nel fiore degli anni, fra i 20 ed i 25 anni (il 14,5%), seguita dagli adolescenti 13,4 e dai loro genitori d’età compresa fra i 45 ed i 55 anni.

Paiono invece più temprati i più piccoli, 6,8% della popolazione dai 6 ai 14 anni, e gli ultra settancinquenni, 8,6.
Anche l’identikit dell’allergico è interessante: non è il contadino ma il dirigente, l’impiegato, il “quadro”. Sono meno allergici quelli che hanno finito di lavorare o in cerca di lavoro, circa il 10%, rispetto a quanti sono impiegati in lavori di città, si sarebbe detto una volta: i famosi colletti bianchi.

Dobbiamo dunque dare ragione a quanti dicono che viviamo in ambienti che non ci consentono di respirare nel modo corretto? Siamo diventando sempre più fragili ed indifesi? Sterilizziamo troppo e male o non lo facciamo in modo corretto?

Iniziamo  con  esaminare  la  nostra  casa,  il  luogo  in  cui  abitiamo,  le  abitudini  alimentari  ed  il  modo  nel  quale consumiamo il nostro cibo. Ci renderemo conto che troppo spesso non conosciamo la vera origine degli elementi che compongono le nostre pietanze mediterranee così come dell’aria che respiriamo.
Così le nostre case, i nostri abiti, gli uffici e le auto sono sommersi delle essenze più profumate degne della migliore scuola del celeberrimo profumiere Renato Bianco, il René le Florentin al servizio della cinquecentesca Caterina de Medici ma che, sono un eccellente covo per allergeni di ogni tipo.

Fra tutti gli ambienti, quello che dimentichiamo di più è l’auto. Alberelli magici, diffusori spargi profumo e trattamenti chimici in autolavaggio ci illudono di una salubrità alla lavanda di cui ignoriamo l’essere fra le più deleterie.
I condotti d’areazione e i tessuti nei quali l’abitacolo è immerso sono conduttori e protettori di muffe ed acari di ogni tipo. Se fumiamo poi, nessuno scaccia odori potrà avere la meglio.
Così anche le automobili più pulite e rigorose, anche quelle i cui tappetini paiono usciti dal concessionario un minuto prima, nascondono le loro insidie.

Che  fare?

Primo  accorgimento

Far  pulire  l’impianto  di  areazione  almeno  una  volta  l’anno.  Farlo  pulire  da  un carrozziere specializzato che usi prodotti d’impatto ma non chimica che si traduce in nuove occasioni di shock per le nostre narici, occhi, pelle.

Secondo accorgimento

Abituarsi a spegnere il condizionatore e riscaldamento dell’abitacolo prima di interrompere il nostro percorso di viaggio. L’umidità che rimane nelle tubazioni genera condensa e muffe che respiriamo a pieni polmoni, nonostante il profumino alla lavanda sul cruscotto!

Terzo accorgimento

Evitiamo di trasformare l’auto in una stazione di servizio in cui tutti passano, mangiano, sbriciolano, abbandonano rifiuti e nessuno pulisce.
Dedichiamo all’auto almeno una pulizia mensile. Quando il sabato dobbiamo uscire, cerchiamo di unire al lavaggio esterno anti-brutta figura, con un’aspirata anche agli interni: i sedili ed i tappetini ci ringrazieranno. Noi, in caso di richiesta di un passaggio a fine serata, potremmo non attivare la modalità “ricerca scusa” per non dare passaggi ad alcuno e giustificare tanta trascuratezza!

Ultimo accorgimento

Rimediare radicalmente ed a poco tempo e prezzo è possibile. Sarà sufficiente andare alla Carrozzeria Santa Gilla a Cagliari, e programmare un liftingcar anti-allergie.

Vi sarà applicato un trattamento specifico all’impianto di areazione che debellerà ogni muffa e microrganismo, liberandovi dal quel fastidioso tonfo all’uovo sodo marcio o di folata di polvere che solitamente inducono i condizionatori da revisionare. L’aria emessa non sarà pulita per miracolo chimico ma per igienizzazione radicale.

Allo  stesso  modo,  l’intero  abitacolo,  debitamente  lavato  e  ripulito,  sarà  sottoposto  ad  un  trattamento  naturale all’ozono secondo il medesimo principio di igienizzazione e sterilizzazione che viene effettuato nelle sale operatorie.
Scoprirete che i vostri figli non guariranno ma neppure starnutiranno a raffica, che le essenza ai multifiori non saranno più necessarie per mascherare odore su odore, rievocando quelle male odoranti cinquecentesche corti francesi che si scoprirono amanti dei profumi della fiorentina Caterina de’Medici ma meno devote al patriotico sapone di Marsiglia!

La carrozzeria Santa Gilla certifica un lavoro secondo le regole dell’arte e rispondente ad un codice etico rispettoso del proprio cliente e sottoscritto dalle sole carrozzerie d’eccellenza che fanno parte del circuito Mio Carrozziere ed iscritte alla Federazione dei Carrozzieri Indipendenti, Federcarrozzieri.

A Cagliari, gli unici inseriti in Mio Carrozziere sono la Carrozzeria Santa Gilla di Riccardo e Marcello Melis.

Provate a fissare un appuntamento per una consulenza gratuita, scoprirete la professionalità di un servizio che sposa le esigenze dell’automobilista all’affidabilità di oltre cinquant’anni di professione.