Etica ed ambiente. Una questione di scelte
Giornata di sole, traffico più intasato del solito nelle vie del centro. Vabbè, ci metterò un po’ di più. Passano i minuti, ascolto un po’ di buona musica alla radio. Riccardo, mi dico, sei una persona paziente. Oggi mi va così. Passano i minuti e le canzoni. Il traffico è proprio bloccato. Ci deve essere una qualche manifestazione.
Poi capisco. Accidenti. Ne stanno parlato anche nei notiziari alla radio. È l’effetto Greta che è arrivato anche a Cagliari. Studenti in piazza e per le strade in una bella giornata di sole a chiedere, urlare, cantare che si abbia maggiore considerazione per la nostra Madre Terra, per il nostro clima, per l’ambiente nel quale viviamo.
Mi viene da sorridere ed essere anche un pizzico malizioso: ma avrebbero protestato anche in una giornata di pioggia? È l’ennesima scusa per non andare a scuola? Forse. Ma chi di noi non ha fatto altrettanto alla loro età!
Un tuffo alle nostre giornate, preferibilmente negli autunni caldi, così si chiamavano ai miei tempi quando nei due mesi fra ottobre e l’Immacolata, a scuola non si entrava che a singhiozzi. Non si entrava, neppure allora, per ragioni sempre valide e giuste. Erano tempi in cui le scuole si occupavano per ragioni che ritenevamo sacrosante come il diritto allo studio, equità di tassazione, riforme scolastiche sempre nuove ed ogni anno sbagliate.
Aiuto, quanto tempo è passato! Alla radio continuano a passare le canzoni e noi siamo sempre in coda. Ci stiamo avvicinando allo snodo utile per svoltare e lasciare l’ingorgo.
Ma per cosa protestano questi giovani figli adolescenti? Vogliono un mondo migliore. L’effetto Greta Thunberg è arrivato anche a Cagliari ed in Sardegna.

Su Greta non mi sono fatto un’idea. Forse non è così importante costruirsene una propria. Strumentalizzata dalla mamma? Ragazza immagine? Mi pare nulla di nuovo ed in ogni caso nulla di così rilevante da non spingerci a pensare che effettivamente la vita di ciascuno di noi deve e può cambiare in favore dell’ambiente.
Belle parole, mi dico. Ma poi i fatti? Ma se non riesco a portare avanti una dieta, ad iscrivermi in palestra per la prova costume o per due taglie in meno, come faccio a cambiare?
Allora inizio con il pensare a cosa hanno mangiato le mie figlie a colazione, a cosa scegliamo per la nostra alimentazione, a me che sono fermo nel traffico con il motore un po’acceso un po’ spento.
A me, che devo spuntare ogni paio di minuti, diversamente sento subito l’effetto sonoro della macchina in coda dietro di me. Mi fa sorridere. Pretende di incalzare la coda e di incedere al più presto di un metro in avanti. Come se cambiasse il senso dell’attesa! Sorrido ripensando alle scene di Zalone in Finalndia?!
Dobbiamo cambiare. Questo è certo. Ma ciascuno di noi deve cambiare. Io in realtà, sono fortunato. Vivo in Sardegna. Vivo e lavoro a Cagliari. Riesco a respirare in modo accettabile, a scegliere cibo se non a km zero sicuramente a km limitati. Riesco anche a muovermi in modo ecocompatibile. Ho un’auto ibrida. Non è molto, ma aiuta.
Cosa posso fare di più? Beh, magari potrei iniziare a snobbare i prodotti tipo tre mele in vaschette con cellofan al supermercato. In realtà, non le ho mai scelte.
A lavoro? Beh, a pensarci bene, mi rendo conto di essere un attivista. Anzi, non ci avevo mai pensato ma sono un attivista di Greta o di qualunque cosa pro ambiente.
Io riparo le auto, sono un carrozziere. Il mio lavoro consiste nel riportare le auto con qualche problema estetico, a nuovo. E questo è il lavoro più semplice. Più complicato è quando devo recuperarle in modo strutturale. Devo cioè non farle buttare via ma, ripararle in modo da riportarle a nuovo: non solo belle ma sicure.
Questo è il mio lavoro. Per farlo devo lavorare sui materiali, uso vernici e solventi. Uso oli e forni. Uso coloranti ed altre sostanze chimiche. Io però ho firmato un codice etico. La mia associazione, Federcarrozzieri ed il circuito di colleghi (Mio Carrozziere) che rispettano eticità ed ambiente, hanno scelto di essere Eco. Non ci avevo mai pensato. Siamo ambientalisti da sempre e non ci avevamo mai pensato.
Si perché noi abbiamo scelto di smaltire in modo corretto ogni residuo delle nostre lavorazioni. Abbiamo scelto di espellere quanti di noi non solo non rispettano le norme di legge ma non operano secondo una coscienza collettiva di bene comune che deve essere rispettata.
Così mi trovo alla fine della coda di auto, nel pieno del traffico dei ragazzi pro Greta, ad essere uno di loro. Ad avere l’azienda che era di mio padre ed ora mia e di mio fratello Marcello, un’azienda in linea con le idee del momento.
Certo, bisognerebbe che fossimo in tanti. Devo fare di più perché anche altri colleghi facciano le stesse scelte. Devo spiegarlo meglio ai miei clienti quando presento loro la fattura che contiene i costi della lavorazione.
Sono certo che i miei clienti apprezzeranno di conoscere le modalità con cui ho lavorato sulla loro auto. Credo faccia piacere sapere che ho rispettato l’ambiente mentre lavoravo per loro; che ho lavorato usando le tecnologie più avanzate sì da ottenere il miglior risultato con il minor impatto ambientale possibile.
Devo ricordarmi di riferirlo al mio cliente. Devo ricordarmi di non darlo per scontato. Devo ricordarmi di spiegarlo con molta più chiarezza quando propongo il preventivo di lavoro ed inserisco il costo di lavorazione nella fattura.
La mia scelta personale e professionale non salverà il pianeta, ne sono consapevole. Tuttavia, mi fa sentire più in pace con me stesso. Io e la nostra azienda, la Carrozzeria Santa Gilla di Cagliari, diamo il nostro contributo. Chi ci sceglie, preferendoci ad altri colleghi con diverse sensibilità, ci dimostra d’aver fatto le proprie scelte.
Grazie ragazzi per avermi costretto a pensare.